Bologna – Napoli, ultima stagionale

Solitudine

Termina con una sconfitta una stagione che ci ha fatto stringere poche volte le viscere. Sempre troppo dietro i padroni del vapore, sempre troppo avanti a quelli che domani si giocheranno l’accesso alla Coppa dei Campioni. Poche emozioni, poche incazzature, poche esaltazioni, poche delusioni.

Termina con una sconfitta la prima stagione di Ancelotti. Un leader calmo, per riprendere il titolo di un suo libro. Un ottimo gestore di gruppi, a vedere la sua storia in panchina e a interpretare il suo palmares. Abbiamo visto quasi tutti i giocatori della rosa, e forse abbiamo capito perché in passato avevano giocato poco.

Termina la prima stagione senza il Comandante. Molti ne hanno sentito la mancanza durante le partite. Altri, tra cui il sottoscritto, soprattutto quando il pallone non rotolava in campo. Si era arrivati ad un livello di partecipazione e di immedesimazione tra squadra e tifosi che raramente si è vista sul globo terracqueo, nei due secoli scarsi di Storia del Pallone.

Termina una stagione in cui la distanza tra Società Sportiva Calcio Napoli e i propri tifosi più accaniti e più fedeli è diventata una voragine. Ciò che l’anno scorso era visceralmente unito come un sol Uomo, quest’anno è stato scientificamente diviso. La tifoseria è spaccata, quindi siamo tutti più deboli.

E più soli. Dannatamente più soli.

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